Nuovi fascismi e vecchi merletti

Fano, centro Franco Salomone, piazza Capuana 4 (Fano 2), venerdì 24 aprile ore 18.

Se ne parla con Monia Andreani, autrice con Alessandra Vincenti di “Coltivare la differenza. La socializzazione di genere e il contesto multiculturale”, Milano 2011, e Francesca Palazzi Arduini, vaticanista di A rivista anarchica.

L’iniziativa a cura di Alternativa libertaria/FdCA con l’adesione di Agedo Pesaro, si svolge nell’ambito della rassegna ANPI.

 

È proprio vero che non si inventa niente ... I fascisti del ventennio avevano come imperativo quello della famiglia, del fare figli, della vita regolata secondo ruoli maschio/femmina molto rigidi e retorici. Chi si prende la briga di studiare la storia nel dettaglio capisce che in quel momento il problema era quello di rendere omogenea una società borghese raffinata e cittadina, una massa proletaria ribelle, una grande parte di popolazione del tutto analfabeta, insomma fare gli italiani e farli fascisti. Ma la destinazione delle donne ad un ruolo privilegiato come salvatrici della patria e della società perché stanno in casa e fanno i figli e li sanno educare e sanno cucinare e fare cose belle per il proprio marito non è stata solo frutto della propaganda fascista, è precedente, appartiene alla democrazia moderna illuminista che doveva trovare spazio di cittadinanza a tutte quelle donne, borghesi e non solo, che si stavano affacciando alla dimensione pubblica. La cittadinanza delle donne, secondo la democrazia moderna si svolge tra le mura domestiche, un po' come per i Greci nell'antichità, mentre gli uomini devono spendersi nella vita politica e pubblica. Vecchi merletti, superati, stantii, insomma utili una volta per costruire un certo tipo di società che è tramontata e per fortuna non esiste più. Ecco perché farebbe sorridere se non fosse condito di violenza e di odio, il tentativo così maldestro di fascisti dell'ultima generazione, di giovani e meno giovani ignoranti o in malafede, di accusare di novità e di ideologia "nemica della famiglia" quella che ormai da più di due secoli si chiama emancipazione delle donne nello spazio pubblico ed è un fatto sedimentato e strutturato per rendere tutta la società libera da vincoli culturali di sottomissione.

Un esempio per tutti: il caso della polemica contro il progetto di educazione nelle scuole dell'infanzia di Trieste. Il tutto è scoppiato perché qualche genitore ha trovato pericolosa per l'educazione del proprio figlio l'immagine di un uomo che stira, questo è il livello! Ma è grave il fatto che queste persone facciano una propaganda del tutto mistificatoria e senza base alcuna usando un meccanismo tipico del razzismo, quello di costruire un nemico immaginario potente e violento, per farsi autorizzare dalla società a usare molta più violenza al fine di sterminare culturalmente chi non pensa come loro.

Così si è inventata una "Teoria del Gender" riunendo in una accozzaglia estrapolazioni e "prove" di quella che dovrebbe essere, secondo i suoi detrattori, una pericolosa ideologia volta a cancellare le differenze sessuali. In realtà questa "Teoria" non esiste, esistono invece tanti studi e ricerche sulla costruzione dell'identità sessuale che certo possono solo fare bene a chi ha bisogno di imparare a rispettare le differenze. Certo gli studi sul Gender fanno bene alla comunità LGBT, che è uscita in questi decenni dall'ombra riprendendo la sua storia e costruendo la sua dignità nella diversità, non per imperialismo, figuriamoci, ma per diritto alla visibilità.

E invece vediamo una nuova campagna di odio vestire i panni della "difesa della vera famiglia" quando questa non è mai stata messa in pericolo da alcuno se non dagli stessi suoi crociati: a sostegno della famiglia tradizionale si ergono infatti politici poligami, neofascisti finto-etero (ricordate J. Haider?), cardinali molto interessati a veder puntare il dito altrove dal Vaticano.

Che fare? Ricordare che in Italia, secondo l'Istat, esistono 41 tipologie di forme familiari, e tutte possono andare d'accordo, e volendo anche d'amore, basta non essere competitive!